Ciclo di Conferenze divulgative dei corsi di Laurea in Fisica
e del Dipartimento di Matematica e Fisica
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Comitato organizzatore Prof. S. Bianchi, F. Ceradini e P. Gallo
NUOVA SEDE
Aula Magna – Via Ostiense 133– ore 20:30
Link identifier #identifier__183412-2Roma e l’Astronomia: una lunga storia di meraviglie e scoperte |
Link identifier #identifier__623-3Siamo polvere di stelle: l’origine degli elementi |
Link identifier #identifier__180028-4Campi Flegrei: un vulcano attivo |
Link identifier #identifier__66067-5Il Modello Standard: incredibilmente predittivo ma incompleto |
Link identifier #identifier__112443-6Energia e fusione nucleare: a che punto siamo | Link identifier #identifier__41816-7La missione ESA JUICE verso il sistema di Giove. Il succo è: abitabile o non abitabile? | Link identifier #identifier__79711-8Ascoltare l’universo con le onde gravitazionali” | Link identifier #identifier__16766-9Il muone: la particella per svelare i segreti dell’Universo |
5 febbraio 2025
Roma e l’Astronomia: una lunga storia di meraviglie e scoperte
Lucio Angelo Antonelli
INAF – Osservatorio Astronomico di Roma
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Abstract
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5 Marzo 2025
Siamo polvere di stelle: l’origine degli elementi
Paolo Giubellino
INFN Torino
Abstract
2 aprile 2025
Campi Flegrei: un vulcano attivo
Roberto Scandone
Già Ordinario di Fisica del Vulcanismo Università degli Studi Roma Tre – Associato di Ricerca, Osservatorio Vesuviano, INGV, Napoli
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Abstract
Nei Campi Flegrei, millenarie vicende di storia umana si intrecciano con l’evoluzione di un territorio particolarmente tormentato, non solo geologicamente. Le eruzioni che nel corso di centinaia di migliaia di anni hanno modellato il Golfo di Pozzuoli e quello di Napoli hanno spaventato e allontanato i primi abitanti, ma hanno creato baie riparate, roccaforti naturali adatte alla difesa, campi fertili, generato sorgenti termali. Dopo ogni catastrofe l’uomo è ritornato in questi luoghi per la sola ragione che ne valeva la pena. Ai giorni nostri, i Campi Flegrei hanno destato allarme e preoccupazione con terremoti e sollevamenti del suolo, forse premonitori di episodi più gravi. Studi scientifici e monitoraggio d’avanguardia basteranno a mettere al riparo da possibili future catastrofi un’area ad alta densità abitativa? Attraverso la ricostruzione dei principali eventi, sia lontani nel tempo che avvenuti in epoche a noi più vicine, e della loro ricaduta del territorio, si cercherà di individuare la possibile evoluzione dei fenomeni naturali in corso. Nel passato, le risorse hanno sempre superato i rischi. Sarà così anche in futuro?
Curriculum
Roberto Scandone è stato Professore Ordinario di Fisica del Vulcanismo presso l’Università di Roma Tre. Attualmente è Ricercatore Associato presso l’Osservatorio Vesuviano, sezione dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. L’attività di ricerca si è incentrata sullo studio della struttura dei vulcani e delle eruzioni con metodologie fisiche. Si è particolarmente interessato dello studio dei meccanismi delle eruzioni esplosive e della formazione di caldere. Una parte importante dell’attività di ricerca ha riguardato la valutazione del parametro Rischio Vulcanico fornendo parametri di classificazione e valutazioni quantitative per tutti i vulcani attivi italiani. E’ autore di numerosi libri di testo e di divulgazione sulla vulcanologia e di oltre cento pubblicazioni su riviste scientifiche nazionali e internazionali. Ha fatto parte della Commissione Nazionale Grandi Rischi della Presidenza del Consiglio della quale è stato Presidente della Sezione Rischio Vulcanico.
15 maggio 2024
Il Modello Standard: incredibilmente predittivo ma incompleto
Cecilia Tarantino
Università degli Studi Roma Tre
AbstractLink identifier #identifier__160357-13
Il Modello Standard è la teoria attuale che descrive le interazioni fondamentali (forte, elettromagnetica e debole) tra particelle elementari. Si basa sul formalismo chiamato Teoria quantistica dei campi, che coniuga i due pilastri della Fisica Moderna: Meccanica Quantistica e Relatività. Il Modello Standard permette di prevedere con accuratezza, anche molto elevata, le grandezze fisiche che si misurano ad esempio agli acceleratori di particelle.
Tale teoria, se da una parte funziona molto bene nel confronto con le misure sperimentali, d’altra parte lascia senza risposta importanti questioni, soprattutto cosmologiche.
Sappiamo dunque che, oltre il Modello Standard, c’è Nuova Fisica ancora da scoprire!
Curriculum
Cecilia Tarantino è professore associato di fisica teorica presso il Dipartimento di Matematica e Fisica dell’Università Roma Tre, dove insegna Fisica delle Interazioni Fondamentali. Autrice di oltre 50 articoli scientifici, si occupa di fenomenologia delle particelle elementari nel Modello Standard ed oltre.
Più in dettaglio, i lavori svolti trattano: la Fisica del Sapore, che riguarda le transizioni tra quark di tipo diverso, nel Modello Standard ed oltre; le simulazioni numeriche degli effetti delle interazioni forti sui più potenti supercomputer attualmente disponibili.
5 giugno 2024 – Link identifier #identifier__127734-14video
Energia e fusione nucleare: a che punto siamo
Andrea Colangeli
ENEA Centro di Ricerche Frascati
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Abstract:
La crescente domanda di energia nel mondo, unita agli effetti del cambiamento climatico, richiedono particolare attenzione e notevoli sforzi per trovare valide alternative a gas, petrolio e carbone che costituiscono, attualmente, la maggiore fonte di approvvigionamento energetico mondiale. Accanto alle energie rinnovabili e alla fissione, la fusione nucleare promette di ricoprire un ruolo di primo ordine come opzione a lungo termine per un approvvigionamento energetico globale sostenibile e senza emissioni di CO2. La fusione nucleare sfrutta il principio fisico che alimenta le stelle e viene riprodotta, sulla Terra, tramite macchine sperimentali, utilizzando un combustibile chiamato plasma, gas estremamente rarefatto ad altissima temperatura. All’interno del plasma due isotopi dell’idrogeno, trizio e deuterio, si fondono producendo una enorme quantità di energia. L’interesse verso la fusione è notevolmente cresciuto negli ultimi decenni, grazie soprattutto ai risultati ottenuti da macchine sperimentali come JET (Joint European Torus) e NIF (National Ignition Facility). L’obiettivo del seminario è quello di illustrare i meccanismi fisici alla base della fusione nucleare e lo stato attuale della ricerca. Verranno presentati i progetti più importanti come ITER, reattore sperimentale in costruzione nel sud della Francia, frutto di una collaborazione mondiale, progettato per essere l’elemento chiave nel passaggio dalle attuali macchine sperimentali ai futuri reattori commerciali a fusione. Verrà, inoltre, discusso il programma di ricerca europeo sulla fusione con particolare attenzione alle attività e ai progetti svolti in Italia come il Divertor Tokamak Test (DTT).
Curriculum
Andrea Colangeli è ingegnere nucleare con un dottorato in “Energia e Ambiente”. Attualmente è ricercatore presso il Centro Ricerche ENEA di Frascati. La sua attività di ricerca si svolge in ambito nazionale ed internazionale e riguarda principalmente la fusione nucleare, ed in particolare, la neutronica per fusione. Fa parte del team del Frascati Neutron Generator (FNG), generatore di neutroni tra i più potenti al mondo. Ricopre il ruolo di responsabile scientifico del progetto RADNEXT, in collaborazione con il CERN di Ginevra, per lo studio degli effetti delle radiazioni sui componenti elettronici ed è responsabile delle attività di neutronica per il Divertor Tokamak Test (DTT) facility, progetto italiano che prevede la costruzione di una nuova macchina sperimentale per la fusione nucleare nel centro ENEA di Frascati. È autore di oltre trenta pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Appassionato di divulgazione scientifica, svolge da molti anni attività seminariali presso le scuole superiori e, nel 2021, ha partecipato al TEDx di Rieti con un talk, disponibile su YouTube, dal titolo “La fusione nucleare: il respiro delle stelle”.
9 ottobre 2024 – Link identifier #identifier__51108-16video
La missione ESA JUICE verso il sistema di Giove. Il succo è: abitabile o non abitabile?
Giuseppe Piccioni
INAF IAPS
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Abstract
Il Sistema di Giove e dei suoi satelliti è spesso definito come un piccolo Sistema solare. Giove chiaramente non è una stella come il nostro Sole ma possiede delle caratteristiche peculiari. La caratteristica più comune è senz’altro quella di essere il pianeta più grande del Sistema solare. Ciò ne determina un’enorme energia gravitazionale interna che, a causa del suo progressivo rimpicciolimento per il raffreddamento, libera un’energia persino superiore al flusso luminoso che riceve dal lontano Sole, distante 5 unità astronomiche, ovvero 5 volte la distanza Terra-Sole. Non solo, possiede una magnetosfera così intensa ed estesa che se riuscissimo a vederla con i nostri occhi puntati al cielo, occuperebbe una gran parte del firmamento. Le forze mareali indotte dalla sua gravitazione e la sua magnetosfera, plasmano continuamente i suoi satelliti, in particolare quelli galileiani: Io, Europa, Ganimede e Callisto, rispettivamente dal più vicino al più lontano. Questi satelliti manifestano una diversità di mondi incredibile in uno spazio relativamente piccolo, soltanto poco più di 3 volte la distanza tra la Terra e la Luna. Ad eccezione di Io che è l’oggetto più vulcanicamente attivo di tutto il Sistema solare, gli altri 3 sono satelliti ghiacciati. Europa e Ganimede sono particolarmente interessanti da un punto di vista astrobiologico, in quanto potrebbero nascondere un segreto nei loro oceani sotto superficiali. Possono essere infatti considerati i veri ocean worlds. La missione dell’ESA JUICE in viaggio verso il sistema di Giove ci fornirà informazioni fondamentali per capire se esistono mondi abitabili alieni dagli schemi comuni.
Curriculum
Giuseppe Piccioni è un dirigente di ricerca dell’Istituto Nazionale di Astrofisica e svolge la sua attività presso l’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali di Roma. Si occupa di scienze planetarie, con attività che vanno dalle missioni spaziali al laboratorio, soprattutto di spettroscopia. Ha lavorato fin dagli anni ’90 dapprima sulle missioni marziane, in particolare la Mars Express di ESA ed il programma di esplorazione di Marte di NASA, poi sulla missione ESA Rosetta alla cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko ed anche su quella di Venus Express, di cui è stato responsabile dello strumento VIRTIS (Visible and InfraRed Thermal Imaging Spectrometer). Successivamente ha coordinato come PI la proposta, poi accettata, dello strumento MAJIS (Moons And Jupiter Imaging Spectrometer) a bordo della missione JUICE, attualmente in viaggio verso il Sistema di Giove. Ad oggi ricopre il ruolo di Co-PI dello stesso strumento e partecipa come responsabile del laboratorio di spettroscopia molecolare al progetto PNRR di EMM (Earth-Mars-Moon) in collaborazione con ASI e CNR. Supervisiona ed ha supervisionato molti studenti e studentesse di laurea magistrale e di dottorato, ed espleta delle lezioni al corso di Pianeti ed Esopianeti dell’Università La Sapienza di Roma.
13 novembre 2024 – Link identifier #identifier__27322-18presentazione
Ascoltare l’universo con le onde gravitazionali
Alberto Sesana
Università degli Studi Milano-Bicocca
Link identifier #identifier__17555-19
Abstract
Predette da Einstein nel 1916 le onde gravitazionali sono piccole increspature del tessuto spaziotemporale che propagano alla velocità della luce. Vengono prodotte da oggetti cosmologici compatti, come stelle di neutroni o buchi neri binari di tutte le taglie. Dopo 100 anni dalla loro predizione, sono state per la prima volta osservate nel 2016 da strumenti precisissimi che hanno richiesto 40 anni di sviluppi: gli interferometri LIGO e Virgo. In questo seminario faremo un viaggio nel mondo delle onde gravitazionali: cosa sono, come vengono generate e come sono state osservate. Spiegherò l’importanza scientifica di queste scoperte e cosa ci stanno insegnando sull’universo. Guarderemo poi al futuro e a come l’esplorazione del cosmo con le onde gravitazionali si evolverà grazie agli strumenti (terrestri e spaziali) di nuova generazione che entreranno in funzione nel prossimo decennio.
Curriculum
Alberto Sesana è un astrofisico teorico specializzato nella formazione ed evoluzione di buchi neri supermassicci, nella dinamica di sistemi binari e nell’osservazione di onde gravitazionali con interferometri spaziali come il Laser Interferometer Space Antenna (LISA) e Pulsar Timing Arrays (PTAs).
Si è laureato presso l’Università dell’Insubria nel 2003, dove ha anche conseguito il dottorato nel 2007. Successivamente, ha lavorato come ricercatore presso l’Università di Birmingham, UK (2007), l’Università della Pennsylvania, PA, USA (2008-2009) e l’Albert Einstein Institute a Potsdam, Germania (2009-2015).
Nel 2014 ha vinto una prestigiosa University Research Fellowship della Royal Society, grazie alla quale è tornato a Birmingham, dove è diventato Senior Lecturer (equivalente di Professore Associato) nel 2017.
Nel 2018 ha ottenuto un Consolidator Grant (CoG) dell’ERC, con cui ha avviato il progetto B Massive all’Università di Milano Bicocca, trasferendosi lì nel 2019 come Professore Associato. Dal 2022, è Professore Ordinario all’Università di Milano Bicocca e, nel 2024, ha vinto un Advanced Grant (AdG) dell’ERC per supportare la sua ricerca sulle onde gravitazionali.
4 dicembre 2024
Il muone: la particella per svelare i segreti dell’Universo
Graziano Venanzoni
University of Liverpool – INFN Pisa
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Abstract:
Il muone è una particella subatomica simile all’elettrone, ma con una massa circa 200 volte superiore. Il fisico e premio Nobel Isidor Isaac Rabi, riflettendo sul suo ruolo, si domandò: “Chi l’ha ordinato?”. Ancora oggi, questa domanda rimane senza una risposta esaustiva. Nel corso di questa presentazione, esplorerò come i contributi fondamentali di Dirac, Schwinger e Feynman, utilizzando gli strumenti della meccanica quantistica e della teoria della relatività di Einstein, abbiano gettato le basi per comprendere il comportamento dei muoni in campo magnetico. Attraverso decenni di esperimenti sempre più raffinati, i risultati ottenuti sui muoni in campo magnetico hanno permesso di approfondire la nostra comprensione delle leggi fondamentali della natura. Negli ultimi anni nuove misurazioni ad altissima precisione hanno fornito possibili indizi su una “nuova fisica” che va oltre la descrizione dei fenomeni noti da parte del cosiddetto modello standard delle particelle elementari, aprendo di fatto una fase di vivaci discussioni nella comunità scientifica.
Curriculum:
Graziano Venanzoni è un fisico sperimentale specializzato nello studio delle particelle elementari e ricercatore presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN). Attualmente ricopre il ruolo di Leverhulme International Professor presso l’Università di Liverpool, dove guida un ambizioso programma di ricerca focalizzato sulla fisica di precisione del muone. Dal 2020 al 2024 Venanzoni è stato co-portavoce dell’esperimento “Muon g-2” al Fermilab di Chicago (USA). Questo progetto internazionale mira a misurare con estrema precisione il momento magnetico anomalo del muone i cui risultati hanno aperto nuove possibilità per l’esistenza di una fisica che vada oltre il Modello Standard delle particelle elementari. E’ stato inserito da Nature tra i “Cinque scienziati da tenere d’occhio” nel 2022, un riconoscimento alla sua influenza e al contributo significativo nel panorama scientifico globale.